mercoledì 29 ottobre 2008

Le 3 P

Aspetto il Mondiale con tanta trepidazione, nella speranza che dopo quest’evento finisca un periodo fatto di attenzione estreme rivolte ad ogni cosa e tutto possa da me essere vissuto con maggiore spensieratezza. Non credo di essere un maniaco dell’atletica, né di vivere questo sport come un professionista (del resto non lo sono e faccio ben altro per campare), né tantomeno uno che non riesce ad avere nella testa obiettivi differenti, ed anche di gran lunga, fra di loro. Ma penso che inevitabilmente in questa sorta di marcia di avvicinamento all’evento e in questo inesorabile countdown la testa riesca a cercare forme di difesa per l’organismo. Mi spiego meglio. Chi corre una 100 km sa bene quanto sacrificio deve essere fatto in allenamento ed in gara ed è proprio per tal motivo che si cerca di fare, più che in altre occasioni, particolare attenzione ad ogni singolo gesto. Prendere una botta ad una gamba, fare una storta, ammalarsi, affaticarsi e quant’altro presentano dei pericoli costanti che possono frapporsi ad una prestazione che si avvicini di molto a quelle che sono le aspettative della vigilia. Non credo si possa rimanere totalmente indifferenti a tutto questo, come non credo si possa far finta di nulla quanto di fronte a noi si presenta una prova di siffatta importanza. Ma non vorrei essere frainteso. Voglio solo dire che se ho passato due, e forse tre, mesi della mia vita avendo nella testa il mondiale di 100 km, cercando di fare tutto per il meglio, non posso rimanere apatico di fronte a qualsiasi evento che possa arrecarmi danno nel raggiungimento del mio obiettivo. Riuscire a non provare emozioni in tali circostanze equivarrebbe a dire fondamentalmente due cose: o si è strasicuri di non poter fallire (ma su una gara così lunga come si può avere tale certezza?) o non si continua a dare la stessa importanza che si è data all’obiettivo nella fase di preparazione (ma qui la cosa cadrebbe nel paradossale). Allora cosa fare? Personalmente vivo facendo attenzione a più cose possibili evitando tutte quelle situazioni teoricamente pericolose e trascorro il mio tempo cercando nella testa sensazioni positive che possano essere trasformate in energie mentali utili, facendo in modo di non sovraccaricarmi di responsabilità inutili e tenendo sotto controllo il mio stato emotivo. Non so quanto di questo riesca io a mettere effettivamente in pratica, ma è l’unica che Posso, Penso e Provo a fare.

9 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Paperinik pensa positivo puoi pure primeggiare per poco più...provaci !
PS
10p
pazze provocatorie provvisorie !!!

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Carlo, contributo coerente, coinciso... coinvolgente! Complimenti con certe canzoncine che calda commozione ci crei! Colui che corre P.S.: 18c

Frate_tack ha detto...

Dai Marco in bocca al lupo non serve sempre primeggiare, tu sei il più forte blogtrotters non ti basta? :-)

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Frate Tack, la verità più grande è che nella vita non ha alcuna importanza essere i primi, basta raggiungere i propri obiettivi e le proprie soddisfazioni. Comunque vada il Mondiale sarà un successo. Quanto ad essere il più forte tra i blogtrotters ci andrei con cautela, visto che ci sono atleti del caalibro di Andrea Rigo e Marco Boffo. Comunque grazie per il sostegno. Un caro saluto

Andreadicorsa ha detto...

Ueee ragazzo bentornato tra noi blogtrotters.........
A quanto pare tutto bene!!!!
io uso il sistema delle 6P!!!!!!
sai cosa vuol dire?
beh te lo dico subito per non farti stare sulle spine:
Porca
Paletta
Pensiamo
Positivo al
Primo
Posto

Ewwwwwiva!!!!!

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Andrew, è fondamentale pensare positivo, sempre e comunque! Ci vediamo presto caro amico mio! Un caro saluto

Anonimo ha detto...

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