lunedì 9 novembre 2009

Sembrerà strano...

Sembrerà strano, ma è già da un po’ di tempo che non riesco a scrivere sul mio blog in modo spontaneo e naturale. Quasi sempre, in quelle rare volte che mi “impongo” di scribacchiare comunque qualcosa, trovo grosse difficoltà a riuscire a capire dove andrà a cadere il mio pensiero e cosa spunterà fuori dalla mia “penna”. Di certo questo esercizio non è obbligatorio o legato ad un impegno preso con qualcuno, semmai con me stesso, ma mi regala comunque la fortuna di poter lasciare traccia di una sensazione, un periodo, un’emozione. E la cosa più bella diventa rileggere, dopo un po’, quello che ho provato tanto tempo prima. Ho riflettuto sul motivo di questa inerzia “letteraria” e sono giunto ad una mia conclusione. Probabilmente non apparterà alla verità più vera, ma è comunque quanto di più attendibile possa attualmente credere. La mia voglia di scrivere è proporzionale alla lunghezza della gara che sto preparando, agli allenamenti che faccio, alla fatica “prolungata” che mi logora. Maggiore è il tempo trascorso a correre, maggiori le emozioni provate ed attese, maggiori le cose da raccontare. In questo periodo, nonostante abbia aumentato il numero degli allenamenti settimanali, poiché sto partecipando (non finalizzando, in quanto anch’esse sono parte di un progetto più lungo comunque mirato a gare di maratona ed ultra) a gare di 10 chilometri o giù di lì, non riesco ad essere così motivato come vorrei. Non riesco più a trovare la parte bella della corsa e a narrarla, ho difficoltà ad individuare “l’emozione unica” e riportarla, non individuo più con facilità e naturalezza le cose che un giorno, rileggendo, potranno farmi tuffare di nuovo in qualcosa di vissuto con estrema intensità. Sembrerà paradossale, ma è così. Potrei raccontare, stasera, della gara fatta stamane a Frosinone, una 10 chilometri tutta saliscendi per il centro storico e “cento” incroci non controllati. Delle gambe che già prima della partenza, forse per il meteo non favorevole, ma più probabilmente per la settimana intensa, non ne volevano sapere di correre e apparivano più come due pezzi di legno che due elastici carichi pronti a schizzare. Del pensiero balenatomi per la testa diverse volte di ritirarmi, tanto: “Non ne vale faticare come matti per non portare a casa un bel niente, se non brutte sensazioni e tanta fatica”. Del “Perché oggi sono qua, quando sarei potuto essere ieri a Tarquinia alla 100 chilometri degli Etruschi”. E così via. Ma che cosa lascerebbe tutto ciò per il domani? Da un po’ di tempo mi sono convinto che un blog non possa essere un posto dove trascrivere tempi ed allenamenti fatti, o meglio, non è questo il luogo più degno. A tal scopo esistono diari ed agende dello sportivo. Quello che mi sono impegnato a riportare sono le emozioni vissute attraverso questo sport bello e dannato. E se questo periodo è un periodo “diverso”, lo è anche per questo. Probabilmente “tornerò in me” non appena comincerò di nuovo ad allungare gli allenamenti e le gare. Per il momento ho poco, molto poco da dire.

5 commenti:

Unknown ha detto...

E invece hai lasciato trasparire molto bene le tue emozioni! E' questa l'essenza viva del blog; poi i dati "tecnici" appartengono solo alle statistiche di ciascuno. Io ieri ho migliorato di uno spicciolo di secondi il mio personale sulla Mezza maratona(con tempi assai ridicoli) ma per me quella è stata una grandissima emozione e ne ho fatto un post che mi ha gratificato.

P.S. Sei al corrente della proposta che ho lanciato sul sito dei blogtrotters, quella di raccogliere in un libro alcuni post "emozionali"? Mi farebbe enorme piacere avere anche un tuo scritto.
Ciao e ancora complimenti!

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Ale, grazie. Sono venuto a conoscenza della tua proposta, che trovo molto interessante ed alla quale sarei fiero di prendere parte. Rimango in attesa di sapere come posso essere d'aiuto. Grazie ancora e un caro saluto

Unknown ha detto...

Semplice: mi dai il link a uno dei tuoi post, quello che reputi più adatto ad essere inserito in un libro da pubblicare e il gioco è fatto. Oppure potresti fare tu stesso o chiedere a qualche atleta "d'elite" di farci una presentazione da mettere come prefazione. Nel libro (semplice, non molto corposo) vorrei inserire una trentina circa di racconti tratti dai vari post, esattamente così come l'autore li ha scritti nel proprio blog. Se troviamo un editore che ci aiuta potremmo confezionare questo libretto e poi vedere di diffonderlo specialmente tra i runners. Se ci fossero proventi (magari!) li possiamo destinare a qualche opera di beneficenza. Tutto qui.
Fai pure riferimento alla mia mail (zartax@inwind.it)

theyogi ha detto...

sembra un momento di riflessione per molti bloggers; credo che l'importante sia seguire il flusso delle proprie emozioni, ovunque ci porti...
ps. bel post, come sempre...

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)