lunedì 11 gennaio 2010
Cronemetrico e metereologico!
Mi spiace dirlo, ma non ce la faccio più. Credo di essere diventato una cosa sola con il mio tapis roulant. Passo più tempo con lui, che con chiunque altro, compresa Serena. Su 10 allenamenti, nell’ultimo periodo a causa delle condizioni meteo sfavorevoli, almeno 8 li devo correre in casa su questa macchina, si utile e indispensabile, ma comunque odiosa. Il tempo sembra trascorrere più lentamente di quanto corro all’aria aperta e, nonostante la televisione sia accesa davanti ai miei occhi, non riesco a distrarmi troppo dal guardare il display che indica ritmo, tempo e chilometri percorsi. Inevitabile diventa così fare il conto di quanto manca al termine dell’agonia. Fortunatamente a volte la condizione fisica buona mi aiuta a soffrire un po’ meno, ma in molti casi la sofferenza si fa sentire forte e la tentazione di scendere e lasciar perdere è davvero molto presente. Così come è successo sabato mattina. Venti minuti corsi con grossa difficoltà ad un ritmo modesto e blando, circa 12 km orari. Per quanto mi sforzassi non riuscivo in alcun modo a cambiare passo e ritrovare un po’ di grinta. Tutt’altro, la stanchezza aumentava così come il senso di nausea. Credo che in questi casi si possa e debba fare una sola cosa, avere più rispetto per il proprio organismo, abbracciare un po’ di buon senso, farsi coraggio e… lasciar perdere. Il riposo può solo far bene a quel recupero che il nostro fisico chiama a gran voce. Così domenica mattina mi sono trovato un po’ più fresco per il lavoro che mi aspettava. Di nuovo un medio variato, ma questa volta di 16 km (2 km con 500 m forti e 500 m piano, poi 4 km di medio, 2 x 1 km forte e 1 km piano, 4 km di medio ed infine 2 km con 500 m forti e 500 m piano). Giunto al decimo chilometro, il meteo che fino a quel momento mi aveva assistito, ha deciso di farmi un dispetto. Grossa grandinata accompagnata da vento gelido forte e contrario. Non mi è rimasto che riprendere la strada di casa, non ultimando il lavoro, ma facendo solo 14 km e tralasciando gli ultimi due. Alla fine ho chiuso in 48’46”, ad un ritmo di 3’29” precisi, molto simile a quello tenuto la domenica precedente. Che dire, andiamo avanti così con fiducia. Sperando non solo che migliori il tempo cronometrico, ma soprattutto quello meteorologico!
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