domenica 6 aprile 2008

I buoni propositi

Sabato 29 marzo, a soli 6 giorni dalla Maratona di Lanciano, ho provato a fare un allenamento piuttosto impegnativo: 10 km a 4’00”, 5 km a 3’45”, 3 km a 3’35”, 2 km a 3’25”, intervallati da un km di recupero di corsa a 4’10”. L’esito è stato piuttosto positivo. Almeno all’inizio. Mi spiego meglio. Dopo la Maratona di Lanciano il giovedì ho fatto una seduta di palestra con corsa calciata e skippata. I miei muscoli ed i miei tendini ne hanno risentito non poco. Venerdì 20 km a ritmo lento. Sabato il lavoro e domenica 36 km. Lunedì non potevo camminare. E così è stato per tutta la settimana. Fino ad arrivare al punto tale da dovermi fermare per dare modo ai miei tendini di riprendersi. Sabato 5 aprile ho provato di nuovo a forzare, ma ovviamente non ho potuto finire l’allenamento. Sento nelle gambe tanta tanta stanchezza, mancanza di ritmi e difficoltà enorme a correre ad andature che per me dovrebbero essere piuttosto facili ed agevoli. Per non parlare dei dolori suddetti. Proprio per tale motivo, stufo di non riuscire più a correre come vorrei, ho deciso di cambiare i miei programmi. Devo avere l’umiltà di capire che non posso correre con facilità ad andature tra i 3’45” e i 3’50” (andature per correre una 100 km ad alto livello) se prima non riesco a correre forte tratti più brevi. Sembrerà paradossale, ma attualmente se provassi a correre un 10.000 metri non riuscirei a farlo sotto i 3’20” di media. Ho provato oggi a fare 10 volte i 400 m: il risultato è che mai sono sceso sotto il 1’12”. Li ho corsi con una media di 1’14” faticando infinitamente. Non è possibile. Bisogna ripartire dal basso per sperare di tornare a correre discretamente. Proprio per questo motivo lascerò da parte gli obiettivi futuri come il Passatore, darò spazio ai ritmi e solo quando avrò di nuovo buone sensazione proverò ad allungare la distanza. Questo non vuol dire che non farò la 100 km, ma solo che proverò ad arrivarci attraverso strade diverse. Se poi l’organismo non reagirà positivamente è possibile che il 31 maggio non sarò a Firenze. Non ne farò un dramma. So bene che per correre a buoni livelli ci vuole tanto tanto sacrificio. Quella fatica che io attualmente non sto facendo, ma che spero di ritrovare nel mese di aprile. Mi conosco abbastanza bene per poter affermare di poter arrivare a correre una 100 km con dei buoni ritmi nelle gambe, un lungo di 70 km tre settimane prima della gara e una media di 90 chilometri settimanali. Almeno questo è il menù della mia prossima sfida. Spero vada bene.

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