Non c’è alcun dubbio. Con il famigerato senno di poi sarebbe stato meglio non terminare la Maratona del Salento. Non me ne vogliano gli amici organizzatori, ma questa è la realtà dei fatti. Mi trovo con un bel versamento che ha prodotto un vistoso ematoma all’altezza del muscolo sartorio della gamba dx. Un fastidioso dolore che non mi consente di camminare facilmente, figuriamoci correre. Quando dopo poco la mezza maratona ho incominciato ad avvisare il problema, invece di continuare stringendo i denti e massaggiando la parte, avrei dovuto abbandonare la gara, anche se in quel momento ero in terza posizione. Andando avanti non ho fatto altro che peggiorare la situazione. Il tutto solo per completare una maratona che dal punto di vista tecnico poco mi ha dato. Certo è che la colpa è tutta la mia e della mia cocciutaggine. Spero solo che il Lasonil ed il ghiaccio facciano il miracolo, altrimenti sarà a rischio anche la partecipazione alla Maratona sulla Sabbia del prossimo 10 febbraio.
martedì 29 gennaio 2008
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1 commento:
Mi dispiace davvero caro Marco.... io ci sono passato diverse volte purtroppo, quando si è in gara è difficile fermarsi, ti ricordi lo scorso anno al Trasimeno?? in seconda posizione dietro di te non volevo fermarmi, anche sapendo che stavo davvero male.... e li mi sono tirato la mazzata finale! costretto poi al ritiro al 47° perchè il mio fisico si rifiutava di fare un altro passo, mi sono ritrovato con una mononucleosi devastante che mi ha bloccato x 4 mesi!! Era più di un mese che stavo male, ma correvo ad ogni costo.... ora ho capito la lezione, la corsa è anche scuola di vita!! Ciao Marco!
Luca B.
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