giovedì 8 gennaio 2009

E anche questa è andata


E anche questa è andata. È stato davvero entusiasmante indossare di nuovo il pettorale, ma con gli sci da fondo ai piedi. Erano oramai quasi 15 anni che non provavo più tali sensazioni, quelle stesse emozioni con le quali sono vissuto nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza e che hanno contribuito in massima parte alla formazione del mio carattere sportivo. Credo, infatti, che tanti anni di pratica dello sci nordico abbiano segnato il mio futuro sia da maratoneta che da ultramaratoneta. Non sono mai stato uno forte sulle distanze corte, mi mancano i ritmi e la capacità di soffrire intensamente, ma ho sempre preferito le distanze lunghe o, perlomeno, è proprio in queste che mi sono espresso meglio. Il tutto aiutato e testimoniato da un muscolo cardiaco che non ne vuole sapere di battere forte, ma preferisce farlo con maggiore potenza e ad un ritmo più blando. A stento riesco a raggiungere i 165 bpm e anche domenica scorsa la situazione non è stata diversa. È stato interessante notare come, nonostante nel fondo ci siano dei tratti di discesa nei quali recuperare le fatiche, le frequenze cardiache non subivano grandi variazioni e rimanevano su valori pressoché costanti. Il tutto a testimoniare che i tratti con pendenza favorevole, poiché comunque troppo corti, non sono sufficienti a riportare il cuore a valori tipici di un andatura medio-lenta. Aldilà di questo aspetto, considerando che quest’anno avevo sciato una sola volta il 20 dicembre, posso dire di essere andato discretamente. Per compiere 10 km ho impiegato circa 32’45”, arrivando 14° assoluto e prendendo un distacco dai primi di poco superiore ai 4 minuti. Che probabilmente poteva essere un po’ inferiore se in partenza avessi avuto la possibilità di partire con un numero più basso e quindi non rimanere imbottigliato nelle retrovie. Ma mi rendo conto che queste considerazioni non hanno alcuna importanza e soprattutto lasciano il tempo che trovano. Un’ultima cosa. Ho incontrato il sindaco di Castel del Monte e gli organizzatori della 50 km del Gran Sasso (che non credevano ai loro occhi vedendomi con gli sci ai piedi) ai quali ho promesso che sarò di nuovo alla partenza della loro straordinaria gara nel prossimo mese di luglio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Infatti questa regolarità del tuo battito su un percorso del genere è abbastanza strana,ma sei sicuro di esserti impegnato?Sei sempre troppo forte ciao Schiappetta

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Mauro, non sono io ad essere troppo forte, ma tu ad essere troppo buono con me. Ti giuro che ho faticato e non poco, ma il bello è stato tutto lì. Così come è stato straordinario rivivere emozioni e sensazioni oramai sopite. Ringraziandoti davvero per ogni cosa, ti invio un caro saluto. Schiappetta