martedì 11 novembre 2008

Il futuro, un mio alleato

Sono esterrefatto ed orgoglioso delle innumerevoli testimonianze di affetto e stima che sto ricevendo in questi giorni. Sono molte le persone che non perdono l’occasione di congratularsi con me per la bella prova di sabato scorso e per il risultato ottenuto. Tanti mi chiedono come è andata e si fanno raccontare i minimi particolari, altri si soffermano su fatti un po’ più generici riguardanti la preparazione e l’interpretazione tattica di una gara così lunga ed impegnativa o si preoccupano di mettere in luce gli aspetti più strettamente legati alla mente. Frequentemente mi viene chiesto che cosa si pensa durante una 100 km e come si fa a trascorrere tutto quel tempo soli con se stessi, quali siano le paure più frequenti, come si affrontano i momenti di crisi o come si fa a giungere al traguardo avendo ancora la forza per correre. Sono tutte domande alle quali dare una risposta non è per niente facile o forse lo sarebbe se si decidesse di semplificare ogni cosa a meri concetti basilari. Ma sarebbe non esaustivo e perderebbe quel filo di fascino che una sfida come questa riveste. A volte mi viene in mente che la risposta migliore sarebbe scrivere un bel libro, dove raccontare in uno pseudo-romanzo tutti questi aspetti, non lasciandoli però isolati, ma facendoli entrare in simbiosi con una storia, anche fittizia, che li renda più possibili palpabili e concreti. Riuscire a mettere cioè in luce come le vicende vissute durante una 100 km non si allontanino poi tanto dalle vicende del vivere, confrontare i momenti di difficoltà e di gioia dell’evento con quelli della vita, far capire che è possibile ritrovare in una gara così lunga elementi tipici della quotidianità e che la paura che può fare una 100 km è legata non solo al modo in cui la si interpreta, ma anche e soprattutto a tutti quei fattori che non è oggettivamente possibile gestire, quei fattori labili e non definibili che determinano in parte la nostra esistenza. Ma chissà se troverò mai il tempo per fare tutto questo, per prendere un bel pezzo di carta con una penna e incominciare a buttare giù qualcosa, anche solo ed esclusivamente per vedere l’effetto che fa. Sentire la gioia di riuscire a trasmettere delle emozioni e non solo di viverle. Non è cosa semplice e da poco, ma del resto non lo è neanche correre per 100 km. Ed il futuro, in questo, potrebbe rivelarsi un alleato.

17 commenti:

Unknown ha detto...

Bella idea ! Perchè non scrivi un libro ?

Anonimo ha detto...

ANCHE SE NON TI HO SCRITTO PRIMA PER CONGRATULARMI SONO STATO SEMPRE IN CONTATTO TELEFONICO PER SAPERE QUELLO CHE SUCCEDEVA. L'EUFORIA DEL MIO INTERLOCUTORE MI HA FATTO QUASI RIMPIANGERE DI NON ESSERE STATO PRESENTE. DURANTE LA NS GARA DI DOMENICA NON SAI QUANTE VOLTE ,INSIEME A MIO FRATELLO FRANCESCO, TI ABBIAMO NOMINATO CONTENTI IN TERRA STRANIERA DI ESSER ANCHE NOI ''PRESUNTUOSAMENTE'' CAMPIONI DEL MONDO. GRAZIE A TE , A GIORGIO ED A TUTTA LA SQUADRA PER L'EMOZIONE CHE CI AVETE FATTO PROVARE. LA PROSSIMA VOLTA CHE CI INCONTRIAMO L'AUTOGRAFO NON BASTERA'. A PRESTISSIMO.
PS.UN SALUTO AL RUGBISTA: UN GRANDISSIMO.GIANLUCA AD.

GIAN CARLO ha detto...

Credo che un libro sarebbe necessario.
Parola di uno che va piano...ma quando ha fatto il suo passatore in 11h e 42m anche a distanza di quasi 5 anni mi ricordo quel giorno come un lungo viaggio attraverso città e dentro me stesso.

Nick.12 ha detto...

Leggendo i tuoi Post, si vede un pizzico di "ben scrivere", è per questo che dico che la base per il libro c'è, sia quella atletica che quella letteraria....
Ciao Nick

Anonimo ha detto...

il video del tuo arrivo ed altro...
http://dailymotion.alice.it/alterego62/1
ciao!
Daniele Silvioli

Massimo ha detto...

Dai tuoi commenti gia ' si denota l'attitudine alla ''penna''...:provaci !

Fabio Russo ha detto...

E come si fa a commentare! Che altro si può dire. Restiamo attoniti per l'impresa compiuta, ma il pensiero non va quasi minimamente all'immane sforzo fisico, il pensiero va al ragazzo, all'uomo, al contesto, a quel sogno che è stato vivervi accanto, anche per poco tempo, a quel paese incastonato nel verde, che adesso più che mai brilla della tua luce, di un uomo con la sua donna, in una casa nel bosco dove il tempo si ferma come in una foto, e ogni istante che viene scorre come ti scorre accanto la strada e le facce e le grida della gente mentre corri e corri e corri. Non fermarti mai, ci dai speranza di cambiamento in un mondo così assurdo.

Fabio e Mappi.

Anonimo ha detto...

mica c'e' fretta per il libro,
fai maturare un po l'idea e mi sa che come hai scritto tu, se senti che la cosa potrebbe essere matura prova a buttare giu qualche cosa, e vedi se la voglia ti prende e ti ci senti bene dentro.

Io non ho fretta, ma di sicuro avresti un acquirente!

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro gianluca, ciò che mi blocca è il fatto di non avere tempo a disposizione, ho paura di iniziare con tanto entusiasmo ma poi non avere modo di completare l'opera. Comunque l'idea c'è, vedremo strada facendo. Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Gianluca, è bellissimo tutto quello che mi dici e lo è ancora di più sapere che c'era qualcuno che lontano centinaia di chilometri aveva nella testa e nel cuore la nostra fatica. Siamo contenti di averti "ripagato" con la ns "impresa". Quando ci vediamo ti pago da bere, ma l'autografo lasciamolo ai divi del calcio. Noi corriamo e giochiamo a rugby. Un caro saluto a te e Francesco anche da parte di mio fratello

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Giancarlo, non so se sarebbe necessario, ma spero che possa essere qualcosa di interessante sia per chi corre sia per chi non sa cosa voglia dire tutto ciò. Ma non vorrei tediare il lettore con scarni aspetti tecnici, mi piacerebbe invece inserirli all'interno di una storia un po' più coinvolgente. Staremo a vedere. Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Nick.12 grazie per i complimenti sia come atleta che come pseudo scrittore. Non credo di avere capacità letterarie particolari, ma la speranza sarebbe quella di scrivere qualcosa che sia comprensibile a tutti, non solo a me. Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Daniele grazie dei video e del bel lavoro svolto. E' davvero emozionante rivivere quei momenti attraverso le tue immagini. Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Massimo, grazie per la fiducia. Il sogno c'è, ora c'è solo da provare a perseguirlo! Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Simone, grazie per i complimenti e la fiducia che riponi in me. A quanto ho capito avrei già una copia venduta. Guarda che poi ti vengo a cercare e devi riuscire a correre più forte di me. Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Fabio e Mappi è emozionante leggere il vostro post e lascia davvero senza parole. L'unica cosa che riesco a dirvi è grazie. Grazie per ogni cosa, siamo a centinaia di chilometri di distanza ma la stima e l'amicizia che ci unisce è spettacolare. E questo è davvero qualcosa di magnifico. Vi vogliamo bene. Un caro saluto

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie