venerdì 29 maggio 2009
Solo la soddisfazione finale
Ormai ci siamo. Manca un niente per la gara di domani, il Passatore, probabilmente la gara più bella e affascinate al mondo. Almeno per me. E’ vero forse è un po’ presuntuoso affermare ciò, ma queste parole servono per sintetizzare quanto io tenga a questa manifestazione. Non ho molto da aggiungere, o meglio di cose ne avrei e come da raccontare. Ma la partenza è imminente e sono troppo affaccendato nei preparativi. Devo ancora preparare la borsa, andare a comprare il necessario per i ristori di domani e fare l’ultima sgambatina. Servirà per testare le condizioni fisiche e valutare, un po’ meglio, quel che sarà. Mentalmente credo di essere a posto, sento meno la pressione degli altri anni e credo questo sia un elemento positivo. Ripeto il tutto è dovuto forse al gran lavoro di questi giorni o più certamente alle parole di un caro amico. Utili come non mai. La speranza è di condurre una buona gara e di raccogliere quel poco che ho seminato. La posizione non conta, il crono un po’ più, la soddisfazione finale si.
martedì 26 maggio 2009
E' tornato!
"se corri va bene! se non corri va bene! Non dimenticare che le farfalle non si devono mai catturare, devono essere libere di volare. Poi mi spiegherò meglio guardati negli occhi. Sabato 30 purtroppo fisicamente non posso essere presente, intanto e comunque ciao e arrivederci alla prossima volta. elia"
A pochi giorni dal Passatore è tornato a farsi sentire con i suoi messaggi il mio primo ispiratore, l'amico Elia. Per chi non lo conoscesse e ne volesse sapere di più http://www.amolacorsa.it/Sms_Elia.htm
A pochi giorni dal Passatore è tornato a farsi sentire con i suoi messaggi il mio primo ispiratore, l'amico Elia. Per chi non lo conoscesse e ne volesse sapere di più http://www.amolacorsa.it/Sms_Elia.htm
lunedì 25 maggio 2009
Almeno nel sogno...
Manca oramai poco a quello che per me sarà, senza dubbio, l’appuntamento più importante della stagione, il mitico ed inarrivabile Passatore. L’entusiasmo che mi accompagna l’affrontare questa splendida avventura è ogni anno sempre estremamente travolgente. L’emozione, così come la tensione, c’è e si sente. Non si può cercare di celarla, ma bisogna invece nutrirla e sentirla scorrere dentro nel modo più forte possibile. Sono questo tipo di sensazioni che mi danno la gioia di correre e di affrontare ogni volta questa sfida come fosse la prima esperienza. È bello ed unico il pensiero che mi balena nella testa in questi giorni ogni qual volta penso a quello che mi spetterà in gara sabato prossimo. La consapevolezza mi dice tanta fatica e sofferenza da superare, il cuore, invece, mi parla di gambe che girano forte e che non vogliono saperne di affaticamenti e crampi. Immagino la partenza e subito dopo aver finito la salita della Colla mi ritrovo negli ultimi chilometri di gara, dove le energie, invece di diminuire, aumentano alla ricerca di un degno sprint che suggelli la prestazione. Lo so che è da matti e che le cose non stanno propriamente così, ma almeno nel sogno vogliono essere padrone di un destino diverso. Poi quel che sarà, sarà! Una considerazione, nonostante tutto, mi sembra che quest’anno la tensione per la gara stia riuscendo a tenerla un po’ più sotto controllo. Forse perché troppo impegnato con il lavoro quotidiano o forse perché un nuovo-vecchio amico mi ha fatto un regalo bellissimo, di cui però non posso parlare. Posso solo dire che grazie a questa novità partirò con una convinzione diversa, una motivazione nuova, uno stimolo insolito, che spero ci porteranno a vincere la scommessa fatta. L’importante è crederci, come non mai.
lunedì 18 maggio 2009
Rientro ai box
Avevo avuto un certo sentore che la gara di ieri non sarebbe andata come le altre già dalla settimana scorsa, quando, correndo, avevo accusato tutta la fatica e la stanchezza del lungo collinare di 64 km e della Collemar-athon. Ma nonostante tutto, e testardo più che mai, avevo ritenuto opportuno provare a correre la mia quinta maratona dell’anno sperando che la condizione mi sostenesse e che le gambe, anche se provate, mi conducessero al traguardo. Così non è stato e questo per almeno tre motivi. Il primo e principale quello già detto e descritto, una condizione precaria e non buona. Il secondo il gran caldo, eccessivo e maledettamente fastidioso, soprattutto perché primo di una lunga stagione estiva teoricamente ancora lontana dall’arrivare. Il terzo, più mentale che fisico e certamente non legato alla mia situazione corporea, dovuto alla paura di arrivare all’appuntamento più importante, il Passatore, scarico di energie e demotivato. Proprio per questi motivi, dopo aver corso per una quindicina di chilometri ad un’andatura che a stento riusciva ad essere regolare e comunque prossima ai 3’30”/35” pensati, approfittando del fatto che la gara transitava proprio vicino alla zona traguardo, ho deciso di arrestare la mia corsa, mettere la freccia e rientrare ai box per una bella doccia. A distanza di qualche ora non mi sento affatto rammaricato per la mia scelta, tutt’altro. Credo, infatti, di aver preso la decisione migliore, soprattutto alla luce dell’allenamento fatto oggi, in cui ho dovuto constatare che il mio organismo ha l’estremo bisogno di recuperare al più presto l’energie spese negli ultimi impegni, se voglio sperare di correre un buon Passatore. Mancano ancora 12 giorni al 30 maggio, certo non sono tantissimi, ma con un po’ di riposo e senza allenamenti massacranti potrei e dovrei riuscire nel mio scopo.
sabato 9 maggio 2009
Dislivello 4500 metri
Mentre scrivo queste poche righe ho ancora la fatica nelle gambe per il lungo di stamattina, che credo mi accompagnerà, come fedele amica, per almeno un altro paio di giorni. Le sensazioni, nonostante tutto, appaiono buone e la stanchezza non è più di quella messa in programma. Certo a complicare ogni cosa c’è stato l’affaticamento muscolare della maratona di domenica scorsa che, con le sue salite e discese, fino a giovedì mi ha costretto a scendere le scale di casa con grande difficoltà e dolori sparsi in ogni dove. Pensare oggi di affrontare un lunghissimo senza “godere” dei postumi della gara era oggettivamente impossibile. Solo uno sprovveduto senza esperienza sarebbe potuto arrivare a tanto. Comunque, al di là di ogni cosa, rimangono 64 km corsi in 4 ore e 54 minuti con un dislivello totale di circa 4500 metri, così almeno riporta il mio caro Garmin Forerunner 405. Il ritmo certo non è stato folle, tutt’altro, ma l’obiettivo era tornare a casa “sano e salvo”, senza infortuni e soprattutto senza avere passato crisi fisiche e mentali. E così è stato, il tempo è trascorso via veloce ed anche il caldo, soprattutto nell’ultima ora di corsa, non è riuscito a produrmi grossi problemi. Ora rimane da decidere cosa fare da qui alla fine di maggio. Esclusa l’ultima settimana che sarà pressoché di riposo, c’è la possibilità che domenica prossima vada a correre la Maratona del Piceno, preceduta da qualche chilometro di riscaldamento e succeduta da qualcuno di defaticamento per arrivare ad un totale di circa 50/52 km. Poi l’ultima domenica utile forse farò una trentina di chilometri, di cui almeno 20 su una salita che ricorda molto quella che conduce alla Colla. Per il momento, comunque, è meglio che non mi sbilanci troppo e provveda a godermi il meritato riposo, questo almeno fino a lunedì.
venerdì 8 maggio 2009
"Meglio poco, che niente"
Domani, è inevitabile con l’avvicinarsi del Passatore, sarò impegnato in quello che rappresenta l’allenamento più devastante di ogni stagione da quando ho deciso di iniziare a correre le 100 km: il lunghissimo di 5 ore. La difficoltà non è solo nella distanza da coprire, variabile tra i 65 e i 70 km, ma anche e soprattutto nel dislivello che affronterò e nel caldo annunciato dalle previsioni meteo. Se per le temperature elevate non posso farci nulla, se non provvedere a bagnarmi e a dissetarmi in continuazione, per quanto riguarda il dislivello è una scelta legata alle caratteristiche del percorso del Passatore, fatto quasi interamente di salite e discese. Durante il corso dell’anno quasi mai mi alleno su tragitti con questi requisiti ed è quindi scontato che, allorquando ne ho la necessità, mi trovi in difficoltà. L’unica cosa da fare è provare a colmare le lacune con qualche allenamento specifico. Sono già consapevole, per l’esperienze avute negli anni passati, che ciò che farò da qui a fine mese non mi sarà sufficiente, ma come si dice: “meglio poco, che niente”. Un’altra complicazione attesa per domani sarà l’inevitabile affaticamento muscolare della maratona di domenica scorsa, che fatalmente salterà fuori. La speranza è che non mi condizioni troppi e mi lasci la possibilità di correre senza dovermi fermare per problemi fisici.
martedì 5 maggio 2009
Un clima familiare
Lo avevo preannunciato, non era affatto facile fare poker e scendere per la quarta volta consecutiva sotto le 2h30’. Un po’ per la condizione fisica tutta da verificare, molto di più per la difficoltà del percorso che lega Barchi a Fano. Davvero troppi saliscendi impegnativi che, nonostante il dislivello favorevole di circa 300 m, rendono arduo correre sui tempi collaudati. Il tragitto è ben conosciuto ed illudersi è da sprovveduti. In più domenica a rendere ancora più improba la sfida si è aggiunto un fastidiosissimo vento che ha spirato con forte intensità per tutta la durata della gara. La parte terminale della maratona, gli ultimi 10 km quando scesi dalle colline si prende la parte pianeggiante, sono stati terribili. Un po’ di tregua la si è avuta solo nella parte del centro storico. Così il tempo finale di 2h33’38” non è da buttare via e rappresenta un buon viatico per l’imminente Passatore. Ma se da una parte non sono riuscito nell’impresa sopra citata, dall’altra ne ho compiuta un’altra davvero singolare. Senza volerlo ho siglato lo stesso identico tempo fatto registrare nell’edizione dello scorso anno. Un evento, credo, più unico che raro. Ciò mi fa ben sperare per la 100 km, infatti le difficoltà incontrate sul percorso quest’anno mi fanno capire che la condizione è sicuramente migliore di quella del 2008. Un’ultima considerazione è da farsi sulla gara e sul livello qualitativo che riesce in ogni edizione a mostrare. Annibale e i suoi collaboratori sono unici nel mettere su un’organizzazione perfetta in ogni dettaglio e a creare in un evento dell’elite un clima familiare. Il prossimo impegno il lunghissimo di 5 ore di sabato prossimo.
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