martedì 16 settembre 2008

Quale ragione?

Riesco solo ora a trovare il tempo per leggere con tranquillità quanto si sta scrivendo sul mio blog e continuare a riflettere sulla polemica che si sta alzando. Vorrei provare per un attimo ad allontanarmi dalla questione, come se il tutto non mi riguardasse, per provare a dare un giudizio il più possibile oggettivo. Parto da una domanda. Vorrei sapere chi è che può pensare che a Giorgio Calcaterra faccia piacere tirare su una storia di questo genere e scegliere di rinunciare ad un mondiale di 100 km che si disputa in casa e lo vede tra i principali possibili protagonisti? Quale mente criminale crede tutto ciò? Quale sono le cellule celebrali che mette in azione prima di parlare? Quale crede possa essere l’obiettivo di Giorgio se non quello di far valere i suoi diritti e di tutti coloro che corrono e amano l’ultramaratona? Se si parte da questi principi potrà risultare più facilmente comprensibile che quanto sta accadendo è solo la punta di un iceberg che denota già da anni il malessere che si vive nell’ambiente della squadra nazionale di 100 km. Ci viene detto che dobbiamo ritenerci fortunati perché quello che è stato raggiunto in questi anni è già molto. Ma vorrei sapere in base a che cosa si fanno queste considerazioni? Come si fa a valutare che quello che ci viene “concesso” sia abbastanza o meno? Una sola risposta: i soldi! Ma non è vero che le nostre imprese non hanno un valore di mercato, ne creiamo più noi che Andrew Howe con il salto in lungo. Vi chiedo: di quanto è aumentato il numero di maratoneti che corrono più di una maratona l’anno? Moltissimo. Non credete che in questo un personaggio come Giorgio abbia dato una spinta fondamentale? Ma questo la Fidal non lo vede. Sono miopi. Ciò che vedono non si trova più in là della punta del loro naso. Sono anni che praticano delle politiche che anche uno scienziato stenterebbe a capire e che farebbero sorridere (o piangere) un bimbo! Mettono i bastoni fra le ruote agli amatori e si dimenticano degli ultramaratoneti e della nazionale di corsa in montagna. I primi servono solo ed esclusivamente a fare cassa, i secondi non devono assolutamente servire per impoverirle. Potrebbero usare personaggi come Giorgio per portarli ad esempio delle nuove generazioni, per far capire loro cosa vuol dire l’amore per la corsa ed il sacrificio, quanto possa essere educativo confrontarsi con il prossimo conoscendo anche il sapore della sconfitta e mille altre cose… Ma ripeto sono miopi o meglio vogliono essere tali. Perché ciò che conta è quello che porta soldi subito, non ciò che può insegnare a vivere meglio. P.S.: Grazie a tutti coloro che, nei diversi modi, stanno intervenendo sul blog.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

caro marco. sembra che io e te abbiamo la stessa testa e gli stessi pensieri non aggiungo altro hai detto tutto tu.ps. mi sembra che stai crescendo ottimamente sul piano atletico vai così grande. marco favorito.

Giulyrun ha detto...

Meno male che c'è ancora qualcuno che punta sui "principi". Meglio un mondiale in meno che farsi sempre mettere sotto. Seiil vs. impegno non viene riconosciuto che corrano loro. Forse meglio per voi (ultramaratoneti di spicco) andare a correre dove potete portare a casa qualche premio. Il piacere di correre lo avete e lo avrete sempre.

Anonimo ha detto...

Marco ricorda: campioni si diventa, signori si nasce.
Sei un grande. Forza Giorgio!!!!!

PS e grande pure giulyrun. :-)

Jerry da roma

Anonimo ha detto...

Vedo spesso Giorgio Calcaterra allenarsi a Caracalla dove vado quasi tutti i giorni. Non ci conosciamo (ovvero lui non sa chi sono) ma ho da sempre grande stima di lui come atleta e come uomo. Quello che mi piace di Giorgio e che suscita la mia ammirazione è il suo amore viscerale verso la corsa. Uno che dopo aver corso il Passatore rientra a Roma nella notte e la mattina dopo va a correre a Villa Pamphilii corre per passione autentica e incondizionata.
Credo che rinunciare ad un mondiale sia per lui un grande peso e una decisione davvero sofferta, però tanto di cappello alla sua decisione. Sta facendo da megafono e da cassa di risonanza a una gestione vergognosa dell'atletica in Italia.
Marco Flamminii Minuto (marcobummi)

Anonimo ha detto...

ciao volevo solo aggiungere a quanto sopra che stiamo parlando di due atleti ''marco e giorgio'' super e dovrebbero avere più considerazione dagli altri visto che si battono per tutti mentre potrebbero farsi gli affari loro molto comodamente. tanto per citare giorgio ricordo a chi non sa che è stato atleta da 2h 13' e se avesse finalizzato sarebbe potuto arrivare bene a 2h10' poi se avesse accettato aiuti esterni come qualcuno ha fatto in passato sta facendo nel presente e farà probabilmente in futuro sarebbe anche sceso sotto le 2h 10' ma non ha voluto e ciò gli fa onore poi marco che è arrivato a correre a 2h 18' e si sentono oltre tutto criticati da ''atleti'' con personali 25'-30' oltre il loro e da dirigenti che di corsa non sanno nulla beh che dire siete 2 persone grandi.ciao marco favorito.

Simone ha detto...

Credo che un punto lo centri in pieni,
gente come Giorgio e te andrebbero usati come esempio.

Per me, amatore approcciato alla maratona 5 anni fa, Giorgio é stato una fonte di grande ispirazione.

Faccio un esempio, in altri paesi gli si farebbe fare la spola fra trasmissioni divulgative per parlare della sua passione, di come coniuga corsa e lavoro,

di come ha fatto ad entrare nel guinnes dei primati con 20 maratone sotto le 2h20 nel 2000 (se non erro le cifre).
Non dico che dobbiamo diventare tutti un po in stile USA, che ha tanto poi lati negativi, ma sfruttare le parti positive di una approccio del genere, cioé quello di saper stimolare l'entusiasmo della gente.

Insomma, basterebbe poco, invece finiamo per allontanarlo dalla nazionale.

Poi, come ha anche scritto Calcaterra stesso, quando spiegava la sua posizione, puó darsi che sia permaloso lui ... ma io non credo.

Anonimo ha detto...

Scusate ragazzi vorrei fare una domanda: ho capito che nel 2007 vi era stato promesso un gettone per la partecipazione ai Mondiali giusto? Ma l avete ricevuto? Altra domanda: ARESE e' il capo dell ASICS o no? E' vero che a voi atleti della Nazionale viene dato l'abbigliamento OGNI DUE anni? E' vero o mi hanno riferito una cavolata? questa mi sembrerebbe davvero pazzesca anche se in linea con la gestione vergognosa come dice giustamente marco Flamigni. Ditemi se e' vero, vi prego. Questa va veramente raccontata ai gornalisti!! Marco, ILLUMINAMI!
w l ultramaratona.
Enzo di Noto

Unknown ha detto...

leggetevi il sunto di tutta la questione che horiportato e ci sono interventi
qui sul mio forum

http://www.runnerspercaso.easyfreeforum.com/giorgio-calcaterra-e-la-crisi-del-movimento-iuta-t356890,eff,18631.html

e se volete acneh sul mio sito-blog

forza Giorgio .. dai uno schiaffo morale a qeusti signori..forza giorgiooooooooooooooo

denise

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Enzo di Noto, a noi era stato promesso un gettone di 500 euro per aver vestito nell'anno 2007 almeno una volta la maglia azzurra. In poche parole ogni anno la Fidal riconosce ad ogni atleta azzurro un premio di 500 euro. Il problema sta nel fatto che questo gettone non ci è ancora stato dato, dicono loro per un banale disguido. Aggiungo io per mancanza di stima e importanza, dimenticanza, menefreghismo e quant'altro. Quanto al vestiario dipende dagli anni. Per quest'anno ci è stato detto che ci forniranno solo ed esclusivamente il nuovo completino per correre, senza altre cose. E' anche vero che siamo al 20 di settembre, ma ancora non ci chiedono le taglie che ci devono inviare. E' probabile che tutto ciò accada l'ultima settimana, ma questo potrebbe produrci dei problemi. E' infatti già successo in passato che non avendo mai usato i nuovi pantaloncini, molti dei componenti della squadra si siano dovuti ritirare, non per fatica, ma per ferite riportate in mezzo alle gambe. Un caro saluto