giovedì 22 maggio 2008

-10. La partenza

-10. Mancano oramai solo 10 giorni al Passatore. Oramai non ci si può più nascondere. Non con gli altri, ma con se stessi. Ogni giorno la testa va alla ricerca delle sensazioni che la accompagneranno fino alla gara. Ogni gesto è misurato in funzione di ciò e sentire le gambe in una condizione o in un’altra fa la differenza. Non poca. Arrivare alla partenza con la convinzione che tutto vada per il verso giusto è fondamentale. Ogni piccola titubanza o dubbio può essere nocivo. Deleterio. Scoraggiante. È ovvio non si può mai avere la certezza che tutto andrà così come ci suggeriscono le gambe nei giorni precedenti l’evento. Perché l’adrenalina e l’emozione possono fare la differenza. Ma l’esperienza dice che questi segnali non sono da sottovalutare. Da non tenere in considerazione. Da escludere a priori. Bisogna percepirli e conviverci, nel bene e nel male. Passano mille e più volte nella testa le sensazioni di euforia e stanchezza, di beatitudine e noia, di gioia e dolore. La fatica la riesci a sentire anche giorni prima della gara, così come il cuore che batterà forte schierato alla partenza. È incredibile. C’è un’aria strana quando si è pronti per partire per una 100 km. Quando ci si trova fianco a fianco ad attendere lo sparo dello starter. Bisognerebbe guardarsi e sentirsi da lontano. Appariremmo come un esercito colorato pronto per la battaglia. Ma stranamente con un’euforia spiazzante addosso. Se avessimo la possibilità di far tacere tutto ed ascoltare il ritmo dei cuori sarebbe come ascoltare un concerto rock. Strano. A star fermi non dovrebbe essere così, eppure. Forse si dovrebbe udire una rilassante musica classica o, al massimo, un allegro. Ma la batteria suona troppo forte ed il violino è troppo tenue per coprirla od accompagnarla. Si parla e si scherza. Si danno consigli all’amico o a colui che casualmente ti è capitato lì a fianco. Ognuno sa bene quale è il modo migliore per recitare la propria parte, ma crede e pensa che per il prossimo non sia così. Anche se ogni consiglio dato non è che un modo diverso per ricordarlo a se stessi. Per sperare che almeno stavolta non accada come sempre con l’entusiasmo iniziale che ti fa correre i primi chilometri troppo forte. Come se poi la colpa fosse la sua. Ma cosa ci vuoi fare. La preparazione è stata lunga, forse lunghissima. Così come gli allenamenti più estenuanti. Si è carichi come elastici, pronti a schizzare. Faenza ci aspetta. Ma prima di partire hai un ultimo compito. Ti giri intorno, cerchi lo sguardo dell’amico per fargli l’in bocca al lupo. Poi alzi gli occhi al cielo. Sai che li su c’è qualcuno da salutare, che ti guarda e ti protegge. Sempre. Comunque andranno le cose.

6 commenti:

Andreadicorsa ha detto...

Ciao Marco, come andiamo? Belle le parole che hai scritto, mi ci ritrovo al 100%. In questi ultimi giorni anch'io sono assillato da 1000 pensieri, il dubbio di non essermi preparato adeguatamente in questi mesi, la paura di allenarmi troppo o troppo poco in questi giorni che ci separano dal 31 maggio, il timore che capiti qualcosa a 7gg dalla corsa, qualsiasi cosa mi mette ansia.... Mi sono già organizzato col lavoro per la prossima settimana, ho pianificato tutto in maniera tale da non dover uscire a fare rilievi e misurazioni, cercherò di stare sempre in ufficio seduto sulla mia comoda sedia e tranquillo, sto preparando con cura tutto l'abbigliamento che mi porterò a Firenze, ho già preparato le 2-3 paia di scarpe verranno con me, domani andrò a fare un sopralluogo del percorso. Insomma mi sembra di non aver lasciato nulla al caso, eppure ho la sensazione che qualcosa mi stia sfuggendo, sarà la maledetta paura che sta crescendo in me, molto superiore di quella che ho provato alla vigilia delle altre corse che ho disputato. Speriamo che vada tutto bene. Ci sentiamo la settimana prossima per definire gli ultimi dettagli e se hai qualche ultimo consiglio sono qui tutto orecchie ad ascoltarti. Per ora ti saluto e già da adesso ti mando un in bocca al lupo. Non vedo l'ora di tovarti venerdì a Firenze.
A presto

franchino ha detto...

Brividi Marco... In bocca al lupo ragazzi!

Anonimo ha detto...

ciao,sono sempre chiara e sono contenta di sapere che chi piu' e chi meno abbiamo un po' tutti paura..ma volevo sapere,cosa si fa in questa settimana?io non riesco a stare ferma se no sclero..e cosa si mangia nella settimana?e prima di partire?scusa se disturbo,ma sono un po' nel pallone...se il tempo sta cosi' che tempo troviamo sull'appennino?
buonadomenica e grazie

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Andrew, il bello ed il brutto del Passatore è che non ti impegna solo nelle ore della gara, ma molto molto di più. Sia prima che dopo. Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Caro Franchino, crepi il lupo! Un caro saluto

Marco D'Innocenti ha detto...

Cara Chiara tutti quanti proviamo, bene o male, le stesse sensazioni. Non si può non temere il Passatore. E' davvero impossibile. Per quanto riguarda il tempo non so aiutarti. Spero solo che non faccia troppo caldo o che non piovi a dirotto. Per il cibo mi preparo con pasti a base di pasta e verdura sia durante la settimana che a ridosso della gara (circa tre ore prima della partenza). Poi un'ora prima mangio un panino senza niente dentro. Sperando di esserti stata di aiuto ti invio un caro saluto