venerdì 5 giugno 2009

Alcun senso senza di loro

È passata oramai quasi una settimana dal Passatore e finalmente riesco a rubare un po’ di spazio al mio tempo per descrivere quel che è stato. Probabilmente come sia andata la gara, dando un’occhiata a passaggi e tempi, è risaputo. Partenza tranquilla, senza strafare e soprattutto senza seguire le orme di Giorgio e del russo, passaggio controllato a Borgo San Lorenzo e attacco del Passo della Colla in maniera decisa, ma senza forzare. Sfruttando la crisi del russo ed i problemi intestinali di Giorgio, mi sono ritrovato allo scollinamento in seconda posizione a circa un minuto da quest’ultimo. Attacco della discesa con le gambe un po’ dure, ma comunque ancora capaci di spingere. Anzi man mano che passavano i chilometri, invece di affaticarsi trovavano ancora tante energie e brillantezza. Poi verso l’80esimo chilometro, la crisi. Anomala e per questo ancora più difficile da digerire. Non psicologica, non fisica, ma continui e ripetuti forti giramenti di testa, che mi hanno costretto a fermarmi tre volte negli ultimi 15 chilometri. Poi l’ingresso nel vialone finale di Faenza con le sirene della polizia a tutto volume e finalmente le luci bianche della piazza, con un mare di gente ad applaudire e a festeggiare l’arrivo degli atleti per suggellare uno spettacolo davvero unico. Questa la gara, anche se in sintesi facile da descrivere. Quel che mai riuscirò invece a raccontare, perché non sono un poeta, né un romanziere, né uno scrittore sono le emozioni che ho vissuto e che sempre mi porterò dentro. E sono queste quelle che mi hanno dato la forza e sempre me ne daranno per poter andare avanti e continuare a vivere la corsa di lunga distanza come una droga, una spinta vitale, un impulso alla mia felicità quotidiana. Non credo di esagerare, perché questo è davvero quello che sento e vivo ed è quello che tutte le persone care che mi sono intorno riescono a trasmettermi. Sabato la posizione ed il crono finale non avevano un’importanza così grande, perché al mio fianco avevo 4 (sicuramente di più) angeli custodi che soffrivano e correvano al mio fianco come se l’obiettivo da raggiungere fosse più cosa loro che mia, come se lo scopo non fosse Faenza ma la volontà di raggiungere insieme un nuovo traguardo, come se l’impegno non ci dovesse spingere oltre il 100esimo chilometro ma dovesse condurci in un posto più bello, e forse degno, per dimostrarci l’importanza di essere presenti l’uno per l’altro e riuscire a gioire tutti insieme per uno scopo comune. Vi giuro che da solo non sarei riuscito in una cosa così grande, ma soprattutto che una cosa così grande non avrebbe avuto alcun senso senza di loro. Così il premio più bello è stato per me il loro abbraccio finale e cercarli tra la folla negli ultimi 100 metri per corrergli incontro a ringraziarli è stata davvero l’emozione più intensa. Grazie a Gian Luca, Alessandra, Marta e ovviamente Serena. PS: un grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno incitato lungo il percorso, seguendomi in bici. In modo particolare a Giovanni Bulzacca, Luca Baroncini e al ragazzo di Marradi, del quale non ricordo il nome. Proprio a quest’ultimo, insieme ad un altro amico (Rattigia?), chiedo scusa perché inavvertitamente ho cancellato le loro mail alle quali non ho potuto dare risposta. Grazie infine agli organizzatori e al mitico Pirì, senza i quali il mio sogno non avrebbe potuto esaudirsi. Grazie a tutti voi.

8 commenti:

franchino ha detto...

Grazie a te Marco!
Le tue imprese sono sempre molto entusiamanti!

Unknown ha detto...

Un grazie di cuore a te che con le tue imprese ci fai vibrare l'anima.

Anonimo ha detto...

Complimentissimi, Marco.
Gara condotta e conclusa alla grande. Bravissimo!!!
Pinorun

Luca Baroncini ha detto...

Sei sempre un signore Marco!!! Mi ha fatto immensamente piacere rivederti.... alla prossima! speriamo non tra un'anno! ciao ciao!!

Luca

Marta! ha detto...

"a volontà di raggiungere insieme un nuovo traguardo, come se l’impegno non ci dovesse spingere oltre il 100esimo chilometro ma dovesse condurci in un posto più bello, e forse degno, per dimostrarci l’importanza di essere presenti l’uno per l’altro e riuscire a gioire tutti insieme per uno scopo comune"

ho copiato questa parte del tuo post perchè per me è stato esattamente così! ne abbiamo parlato anche poco fa qui a casa...per me è emozionante stare in una tua gara....è si in realtà c'era un angielo custode molto più importante...nella maggior parte della gara tra te e tuo fratello c'era qualcosa...una STELLINA...quelli erano i momenti più emozionanti...io sentivo proprio che c'era qualcosa....e nel video non l'ho voluto sottolineare esplicitamente perchè secondo me le foto parlavano da sole...e solo chi sa cosa c'è diero può capire!
leggere questo post mi ha emozionato...sei una persona fantastica Marco!
GRAZIE PER LE EMOZIONI, E PER QUELLO CHE FINO AD OGGI MI HAI INSEGNATO! non smetterò mai di dirti che ti voglio bene e che sarai sempre il mio fratellone=)=)=)=)=)=)

Anonimo ha detto...

Marco sei un grande:
per la tua competizione
per il tuo spirito di sacrificio
per le emozioni che susciti in tutti noi poveri comuni podisti da 3he30 in maratona
ma soprattutto per le sensazioni che provi nel fare quello che fai
mi associo in tutto Marta
Bravo
Danilo

ugo ha detto...

Sono rimasto sorpreso quanto dispiaciuto quando mi hai detto che non eri stato convocato ai mondiali. Non è cosi che si investe per il futuro ed in federazione non si capisce come vadano le cose o forse è meglio non cercare di capire, in ogni caso il futuro del Passatore sei tu, ti basta solo continuare a crederci ed a divertirti come hai fatto fin'ora.

Emilio ha detto...

Marco Ti seguo da un pò e posso dire solo che sei per me una conferma del fatto che:
PER GRANDE GESTA,
CI VUOLE BUONA TESTA.

Ciao e continua così

Emilio