domenica 16 novembre 2008

La corsa, solo un bel gioco

Finalmente sono tornato a correre. Dopo una settimana di stop, per recuperare i postumi e le fatiche della 100 km di Tarquinia, ho ripreso gli allenamenti, anche se, come avevo già avuto modo di dire e come era presumibile e scontato, l’ho fatto in maniera molto blanda. Ho corso solo ed esclusivamente per 40 minuti, sulla solita strada che diparte da casa di mia madre e porta verso il comune di Cervara di Roma, invertendo la marcia e riprendendo il cammino di ritorno proprio nel punto in cui incominciano ad alternarsi i vari tornanti e la salita diventa più pesante. È stato piacevole e, per certi versi, emozionante indossare di nuovo le scarpe per correre e calcare le vie fatte migliaia di volte. Ho avuto modo di assaporare in maniera diversa il piacere di uno sport fatto si di sudore e fatica, ma che sa anche regalare emozioni rilassanti quando magari è praticato in compagnia in una bella e mite giornata di novembre, come è stata quella di ieri dalle mie parti. E mentre correvo riflettevo sui benefici, sia fisici che mentali, che questa attività mi regala e dona a tutti coloro che hanno la fortuna e la pazienza di praticarla. E allora si scopre che la gara non è nient’altro che un forte stimolo che si cerca per continuare a vivere più intensamente il tutto, senza la quale non è impossibile amare questo sport, ma di certo non con la stessa intensità e passione. Avere uno scopo preciso e puntuale, come in ogni aspetto del vivere quotidiano, fa si che si riesca a trovare dentro di noi una risorsa in più da potervi investire. L’importante è che l’obiettivo sia sempre controllato e non ci sfugga di mano andando ad interessare ambiti che non lo riguardano. È essenziale quindi capire che la corsa è solo un bel gioco e come tale va trattata, dando ad essa l’attenzione che merita, ma senza che questa travalichi in altri settori, comunque importanti e vitali.

3 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Le ultime parole del post dette da un campione del mondo hanno un bello spessore.
Ieri ho salutato Giorgio al negozio e ho visto le medaglie

Davide R. ha detto...

Sono d'accordo, se si taglia tutto il resto la corsa diventa una schiavitù e probabilmente non si riesce neanche ad avere miglioramenti in rapporto a quanto si dedica.

Daniele Uboldi ha detto...

Infatti sono convinto che avresti corso 100 km al di là del risultato sportivo e senza la gloria che ne consegue, perchè come dici tu, la corsa innanzi tutto fa bene al fisico e alla mente. Concordo pienamente.