mercoledì 19 gennaio 2011
Sono vivo e sono qui!
lunedì 6 dicembre 2010
A risciacquar i panni... in lago
lunedì 23 agosto 2010
Maybe

13 marzo: ultimo post
21 marzo: Maratona di Roma, partenza troppo forte con passaggio alla mezza in 1h12’30” e finale in 2h30’ e spiccioli
5 maggio: nasce Luce, inutile aggiungere altro
29 maggio: Il Passatore, nonostante una preparazione inadeguata, chiudo in 7h10’. Con due dettagli importanti, il primo, nonostante i 100 km, correndo mi sono divertito come non mai, il secondo, è stata la gara più entusiasmante che abbia mai corso, con un arrivo da brividi
19 giugno: Maratona del Gargano, accetto l’invito degli organizzatori e decido di andare a correre a Cagnano Varano (Fg). Stupenda l’accoglienza ed il soggiorno, favolosa la cena del dopo gara. La maratona solo un dettaglio. Chiudo in 2h43’ al primo posto e ancora una volta con Luce in braccio.
27 giugno: Iniziano i problemi. In realtà si acutizzano quelli che avevo. Decido di fermarmi fino alla completa soluzione degli stessi.
9 luglio: partecipo, anche se solo per un giorno, al raduno di Castel del Monte della nazionale italiana di 100 km. Questo vuol dire che sono stato rintegrato nella squadra azzurra e che parteciperò al campionato mondiale di 100 km di Gibilterra il prossimo 7 novembre. Potrei raccontare molto su questo episodio, ma …
7 agosto: mancano tre mesi precisi al campionato mondiale di 100 km. Dopo 40 giorni di riposo assoluto, senza aver risolto i problemi fisici che avevo, riinizio gli allenamenti. Inutile descrivere le sensazioni, catastrofiche. Con dolori e stanchezza pressanti.
23 agosto: a distanza di più di 5 mesi, scrivo di nuovo un post. Non conosco i motivi, ma oggi mi andava così. Speriamo sia di buon auspicio per il futuro.
venerdì 4 giugno 2010
venerdì 12 marzo 2010
"Drogato assuefatto"

scusami se non ti ho risposto prima, ma sto attraversando un periodo ricco di impegni. I pomeriggi sono impegnato con un corso sulla sicurezza a Roma e nelle ore che mi restano devo pensare ad una consegna urgente per lunedì prossimo ed alla corsa. Inoltre la famiglia e la società per cui corro (di cui sono segretario) fanno il resto. In poche parole non ho il tempo da dedicare ad altre cose, magari più piacevoli e stimolanti. Tutto deve passare in secondo piano ed essere ripreso più in là. Come la tua mail.
Mi ricordo benissimo di quando ci siamo incontrati a Marradi, non fosse altro per il fatto che non mi è successo altre volte di ritirarmi al Passatore e di conseguenza di assistere alla gara. Sono contento che tu mi abbia scritto, ma soprattutto sono felice del fatto che, nonostante la distanza, siamo legati non solo dalla professione, ma anche dalla corsa e dai mille impegni che la vita ci presenta.
Devo essere sincero, ho ricevuto molte volte richieste da parte di amici e conoscenti su come prepararsi al meglio per una 42 km o una 100 km. Tutti però mi hanno chiesto gli aspetti tecnici, in poche parole un programma di allenamento da seguire. Nessuno mi ha chiesto di suggerirgli delle motivazioni.
Nel corso di questa settimana ho pensato molto a cosa risponderti e sono giunto ad una conclusione, che probabilmente non ti aiuterà nell’avvicinamento verso la Maratona di Venezia, ma che spero ti servirà comunque a ritenere valido e sufficiente quello che tu senti e provi quando corri. Non sono in grado di aiutarti o meglio non posso farlo. Sono contrario ai motivatori ed agli psicologi in campo sportivo, soprattutto se amatoriale. Ogni persona è fatta in un modo diverso, con un bagaglio culturale e sportivo proprio. Ed ognuno ha dentro di sé una motivazione particolare. C’è chi corre per abitudine, chi per necessità, chi per sentirsi meglio, chi perché senza starebbe male. C’è chi non conosce il motivo della propria attività o quanto meno non si è soffermato mai a porsi il problema, o c’è chi ogni giorno si deve porre un nuovo obiettivo per continuarlo a fare. Personalmente sono tra i “drogati assuefatti”, corro per un’abitudine “antica” senza la quale starei male fisicamente. Ovviamente a questo aggiungo lo stimolo del risultato e dell’emozione che, soprattutto in alcuni periodi come questo, mi dà la forza di andare avanti nonostante tutto. Domani non so cosa accadrà! Tra un mese diventerò papà, l’idea mi entusiasma, ma non mi spaventa la possibilità, paventata da molti, di non avere più tempo e modo di correre. Non sono un’egoista, mi accontenterò di poter fare quello che posso. Per il momento mi crogiolo in un sogno, che è poi quello più bello che posso fare, correre un ultimo grande Passatore, non per vincere, ma per arrivare a Faenza, correndo gli ultimi metri con mia figlia in braccio e mio padre (scomparso nel 2006, l’anno del mio primo Passatore) nel cuore. Come vedi passa il tempo e con esso cambiano le motivazioni, ogni volta diverse e ogni volta comunque stupende, almeno fin quando si crede e si ha la possibilità di credere che la vita è una cosa meravigliosa, comunque degna di essere vissuta fino in fondo, in ogni suo aspetto.
Un caro saluto
Marco
domenica 7 marzo 2010
Non è colpa mia, ma...

martedì 2 marzo 2010
Piccola intervista 2 a Marco di Marta Micozzi

Dalla Maratona di Roma al Kenya fino alla prossima 100km sognando di tagliare il traguardo con in braccio la sua bimba!
1-Marco, come è nata questa esperienza?
Lo scorso anno ho partecipato alla maratona di Roma arrivando primo degli italiani. Non tanto per merito mio, quanto per demerito altrui, perché i più forti non c’erano! Il premio per il primo degli italiani era appunto un viaggio in Kenya offerto dal ministro del turismo keniano che era ospite alla maratona.
2-quando sei partito? Cosa ci racconti del lungo viaggio?
Sono partito il 29 gennaio e sono rimasto in Kenya per 8 giorni. Sarebbero tantissime le cose da raccontare perché ho visitato tantissimi posti. Siamo stati ad Eldoret dove si allenano i più grandi campioni keniani; poi ci siamo spostati nel Masai Mara a fare il safari vedendo tutti gli animali della savana, successivamente siamo andati sulla costa a Diani Beach, a Mombasa e infine siamo tornati a Nairobi da dove siamo poi ripartiti per tornare a Roma.
3- Chi ti ha accompagnato?
Sono andato con mio fratello Gian Luca anche se sarei dovuto andare con Serena, ma poiché aspetta una bimba ed è al settimo mese di gravidanza, non era il caso di farle affrontare un lungo viaggio.
4- Quali erano i programmi delle varie giornate?
Le giornate iniziavano molto presto ed erano tutte già organizzate. Eravamo impegnati tutto il giorno, dalla mattina alla sera.
5- Con l’inglese come ti sei trovato?
All’inizio avevo grosse difficoltà, poi più passavano i giorni e più mi rendevo conto che la situazione migliorava. Cercavo di sforzarmi, certo non ha livelli altissimi, però mi facevo capire!
6- Delle persone cosa ci dici?
Di “non atleti” ne ho conosciuti diversi: sono persone tranquillissime che conducono una vita molto simile alla nostra.
7- I keniani sono veramente così tanto forti?
Si, sono fortissimi e si allenano moltissimo. Ad Eldoret ho avuto la possibilità di vedere keniani allenarsi a tutte le ore del giorno. Si alzano la mattina molto presto, il loro primo allenamento lo iniziano verso le 6 e lo fanno a digiuno in modo che si consumano più grassi che zuccheri. Si allenano così presto anche per non incontrare il caldo e poi perché hanno paura che lungo la strada possano incontrare mucche e quindi essere ostacolati nei loro allenamenti. Questo ovviamente è un vantaggio nelle maratone!
8- Hai fatto anche allenamenti con loro?
Non ho fatto allenamenti con i keniani perché siamo stati ad Iten, il punto di riferimento per questi atleti, solo ed esclusivamente un giorno però ho avuto la possibilità di incontrare atleti italiani che erano lì. Ho avuto la possibilità di correre con uno dei migliori atleti italiani a livello giovanile che è Andrea Lalli e poi ho incontrato Stefano Baldini, Daniele Caimmi, Ottavio Andriani e Giuliano Battocletti. Avrei dovuto correre con i keniani invece mi sono ritrovato in mezzo ai più forti atleti italiani!
9- Hai fatto anche il safari, cosa ci racconti?
Il safari è stata un’esperienza unica e bellissima perché ho avuto la possibilità di vedere animali che fino a quel momento avevo visto solo allo zoo quando ero piccolino oppure in tv nei vari documentari. Ho visto leoni, giraffe, ippopotami e la cosa particolare è che dormendo all’interno di una tenda ben attrezzata avevamo l’ippopotamo praticamente vicinissimo. Quindi il rapporto con gli animali è molto diretto, così come il fatto di vedere il leone mangiare le loro prede a pochi metri di distanza.
10- Mi raccontavi che ci sono posti bellissimi; questa bellezza però è “distorta” da povertà ed arretratezza......
Purtroppo si, quella è una cosa che ti rimane dentro. In ogni posto che ho visitato c’erano situazioni di estrema povertà; le persone vivono in case fatte di fango, non hanno un tetto solido perché è fatto con canne, molti non hanno né acqua né corrente elettrica. Non vivono sicuramente come viviamo noi. Una cosa che mi ha colpito è che non ho mai visto dei giochi per bambini. La nostra guida ci ha detto che in Kenya non esistono negozi che vendono giocattoli, perché si hanno altre priorità.
11- Ma è vero che hai mangiato la carne di coccodrillo?
Si è vero. L’ultimo giorno ci hanno portato nel ristorante più famoso di Nairobi e abbiamo avuto la possibilità di mangiare diversi tipi di carne tra cui anche quella di coccodrillo che consiglio perché è molto tenera e molto buona!
12- Cosa ti è rimasto di questo viaggio?
Tantissimo. Visitare l’Africa è sempre una cosa un po’ particolare soprattutto perché la differenza che c’è con il nostro modo di vivere è veramente tanta: apparentemente vivono come noi poi però le difficoltà che incontrano e il modo in cui le gestiscono è completamente diverso. Quello che rimane più impresso è la povertà. Sembra però che loro non ne soffrano così come magari potrebbe essere per un europeo nella loro stessa condizione; accettano la cosa come se fosse naturale e che non può essere cambiata.
13- Fisicamente stai attraversando un buon periodo?
Si, fisicamente sto abbastanza bene o comunque meglio di altri periodi negativi. Ho un piccolo dolore sul gluteo destro che mi ha dato un po’ di problemi per la preparazione delle gare però continuiamo lo stesso.
14- Parteciperai come lo scorso anno alla “Roma-Ostia” e alla “Maratona di Roma”?
Si, domenica correrò la Roma-Ostia sperando di fare un tempo migliore dell’anno scorso in cui avevo fatto 1h11’30” Spero di correre intorno a 1h10’00” in modo tale di avere una possibilità in più per fare bene alla prossima gara e cioè alla Maratona di Roma, l’appuntamento clou per questa prima parte di stagione.
15- Come gli anni passati, anche questo anno correrai la “100 km del Passatore”. Hai un sogno particolare per questa ultramaratona?
Si ovviamente correrò la 100km del Passatore. Proprio oggi ho ricevuto la locandina e due settimane fa mi ha chiamato l’organizzatore quindi ci sarò anche perché è la 100km più bella che c’è al mondo e non posso mancare. Quest’anno il sogno non è di vincere ma di poter tagliare il traguardo con in braccio Luce, la mia bambina!
(grazie Marco e un grande in bocca al lupo per queste gare… con affetto Marta!)
martedì 9 febbraio 2010
La mia Africa tra top runners, leoni e mare
Per chi come me ama la quotidianità e la routine della propria terra, i suoi colori e i suoi sapori, un viaggio nelle terre attraversate dall’equatore non poteva che essere una scoperta, anche se non mi aspettavo di certo che sarebbe stata così affascinante ed inebriante, tanto da poter affermare con assoluta serenità che l’Africa e, nello specifico, l’incantevole terra del Kenya, mi hanno conquistato.
L’occasione per visitarla è stato il viaggio-premio offerto dal Ministro Keniano del Turismo al primo italiano arrivato alla passata edizione della maratona di Roma, cioè io. Così, mentre l’Italia era invasa da gelo e neve, con mio fratello Gian Luca come compagno di viaggio, sono volato al caldo, con temperature che nella settimana hanno raggiunto anche i 35° nella zona costiera, e abbiamo assaporato attraverso un itinerario vario e ricco, sia in veste di sportivi che di turisti, alcune delle tante e variegate meraviglie del Kenia.
Ho avuto la fortuna infatti di soggiornare e allenarmi nel famoso campo di allenamento di Iten, a 30 km da Eldoret, sull’omonimo altopiano di 2350 m. di altitudine, il luogo che ogni anno sforna campioni e promesse keniane su tutte le distanze. Ho visto e corso sulla terra rossa calpestata, prima e dopo di me, da atleti che sfidano in ogni disciplina di corsa i record mondiali e vincono medaglie olimpiche. Devo dire che di prima impressione il campo non rende giustizia alla sua fama: si tratta di un anello di terra battuta con al centro erba la cui altezza è regolata dall’attenta attività mangereccia di mucche e asini, che mentre corri ti guardano e dondolano la coda per scacciare le mosche. Nello stesso spazio si svolgono, a suon di pedalate e grida, sfide e giochi tra i bambini che sembrano considerare quel luogo sacro all’atletica un parco divertimenti, e accompagnano con i loro vivaci suoni le fatiche degli atleti. Non è facile correre qui per un “non-keniano” appena arrivato, l’altitudine ti dà la sensazione che il corpo sia sempre a secco di ossigeno, una percezione che ti attanaglia e che ti costringe a falcare i primi giri a ritmo blando. Ma con il passare delle ore l’organismo sembra rigenerarsi e in breve tempo si adatta e incorpora un bagaglio di resistenza che troverà utile una volta tornato a casa.
Gli allenamenti, soprattutto quelli più lunghi, prendono avvio dal campo, ma poi si dipanano tra le strade sterrate che lo accerchiano, qui lo sguardo può rilassarsi tra le distese coltivate o lasciate al tempo, tra le zone alberate e i piccoli agglomerati di rustici. La mente di contro deve restare sempre attenta alla possibilità di eventuali pericoli rappresentati, non tanto dal percorso sconnesso e pieno di buche, ma soprattutto dalla guida sicura ma audace degli abitanti che con i loro mezzi, per lo più camioncini, vecchi fuoristrada e pick-up, affrontano con spavalderia queste difficili strade. Ma il fascino di Iten per chi corre è tutto concentrato lungo queste strade dove ad ogni ora puoi incontrare giovani atleti che si allenano con una passione negli occhi che ha sapore al contempo di dedizione e di riscossa o promozione sociale. A tutte le ore, sfidando il caldo, gli autisti e la via, si fanno spazio nell’olimpo.
Sulla terra rossa dell’altopiano di Eldoret, ho visto correre molti volti che hanno scritto la storia della corsa e molte gambe che promettono, e ho avuto l’onore di trascorrere del tempo ed allenarmi con alcuni campioni italiani, in ritiro proprio ad Iten, tra cui Stefano Baldini, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene nel 2004, maratoneti da 2 ore e 09, come Daniele Caimmi e Ottaviano Andriani, Giuliano Battocletti che ha vestito più volte l’azzurro e Andrea Lalli, specialista del cross e promessa della nazionale.
La settimana è proseguita negli scenari indimenticabili del safari al Masai Mara, uno dei parchi naturali del Kenia, dove ho dormito vicino agli ippopotami e ho visto animali di cui avevo solo conoscenza diretta attraverso le gabbie degli zoo, e indiretta attraverso i documentari televisivi: giraffe, leoni, gazzelle, elefanti… nella loro sterminata savana.
Il viaggio si è concluso con una pausa rilassante nelle spiagge bianche di Diani beach e Monbasa, dalle splendide acque cristalline e i ricchi fondali caratteristici della barriera corallina. Sono tornato in Italia arricchito di memorie e vissuti che terrò sempre con me, che continuano a riproporsi mentre sono costretto, a causa del brutto tempo, a correre sul tapis roulant, sorridendo con malinconia ai miei pensieri in questa strana forma di mal d’Africa che considero, più che una malattia, un buon vaccino.
giovedì 28 gennaio 2010
Il mio itinerario

Day 1: 29th January 2010
Time Arrive at Jomo Kenyatta International Airport Nairobi
Time Fly to Eldoret (After baggage clearance)
Transfer to Kerio View Hotel
Have lunch and check in at the hotel
Relax and enjoy at the hotel
Dinner and overnight at Kerio View Hotel
Day 2: 30th January 2010
Time Breakfast at Hotel
Visit Lornah Kiplagat’s High Altitude Training Centre Iten
Lunch
Visit training camps in Kaptagat
Dinner and overnight at Kerio View Hotel
Day 3: 31st January 2010
Time Breakfast at the hotel
Depart for Maasai Mara National Reserve
Stop over for lunch in Nakuru at the Merica Hotel
Arrive at Maasai Mara and check in at Mara Explorer
Dinner and overnight at the Mara Explorer
Day 4: 01st February 2010
Time Morning game drive (or option of ballooning and bush breakfast at
guests own expense to be booked on previous night)
Lunch at the tented camp
Evening game drive
Dinner and Overnight at Mara Explorer
Day 5: 02nd February 2010
Time Breakfast
Transfer to airstrip for flight to Diani
Check in at hotel and lunch at Leopard Beach
Relax and enjoy at the beach
Dinner and overnight at Leopard Beach
Day 6: 03rd February 2010
Time Breakfast at Hotel
Transfer to Wasini Island
Visit Shimoni Caves
Dhow excursion (Dolphins) and Lunch at Wasini
Dinner and overnight at Leopard Beach
Day 7: 04th February 2010
Time Breakfast at Hotel
Check out from the hotel
Transfer to North Coast
Afternoon Visit Old town of Mombasa and Fort Jesus
Lunch at Jahazi Café
Visit to Haller Park
Transfer to Hotel for check in
Dinner and overnight at Sarova Whitesands
Day 8: 5th February 2010
Early transfer to MIAM for onward flight to Nairobi
Onward flight to Italy
domenica 17 gennaio 2010
Andrea + Andrea = Felicità

lunedì 11 gennaio 2010
Cronemetrico e metereologico!

domenica 3 gennaio 2010
Va ancora meglio

lunedì 28 dicembre 2009
Dieci e lode

domenica 13 dicembre 2009
Il fiore più bello

giovedì 10 dicembre 2009
Viaggio in Kenia!
domenica 22 novembre 2009
Un nuovo sentimento

domenica 15 novembre 2009
... ma è comunque bellissimo!

lunedì 9 novembre 2009
Sembrerà strano...

lunedì 2 novembre 2009
Alla ricerca della ... velocità!

sabato 31 ottobre 2009
Piccola intervista a Marco di Marta Micozzi

1- Marco, allora ci eravamo lasciati con un dolore al tendine ma fortunatamente sembra che sia passato. Hai fatto una cura, ti sei solo riposato o hai continuato ad allenarti?
Come mia abitudine non ho fatto nessuna cura, non perché non credo nelle cure, ma semplicemente perché non ho tempo. Ho cercato di continuare ad allenarmi e le cose fortunatamente si sono messe per il meglio. Adesso ho solo dei fastidi la mattina quando mi alzo. Sfortunatamente poi ho avuto una forte influenza che mi ha costretto a stare fermo per una settimana. Ora ho ripreso ad allenarmi sperando che sia in modo costante senza nessun “intralcio”!
2- Circa un mesetto fa hai fatto “il giro delle isole Eolie” arrivando secondo. Cosa ci racconti di questa gara a tappe?
E’ stata un’esperienza bellissima ovviamente perché tutte le isole delle Eolie sono stupende e ognuna ha qualcosa di particolare. C’ero già stato nel lontano 2001 e proprio per questo ho voluto tornarci insieme a Serena e a due nostri amici, Marta e Giovanni, che ci hanno accompagnato in questa esperienza. Le gare sono state una bella scusa per poter visitare quei bellissimi posti. La sorpresa poi è stata che nonostante avessi poco allenamento, probabilmente aiutato anche dal mare, sono riuscito a fare delle belle gare. Nella prima tappa sono arrivato IV, nella seconda e nella terza sono arrivato II , nella quarta di nuovo II a pari merito con un altro ragazzo e nell’ultima III. Quindi complessivamente sono arrivato II a circa un minuto e mezzo dal I (vi ricordo che in questa gara si fa la somma dei tempi delle varie gare!)
3- Domenica scorsa hai partecipato ad una gara a L’Aquila. Com’è andata?
Per chi mi conosce un pochettino, sa che io non faccio gare corte. Questa qui era però un’occasione particolare per far sentire agli Aquilani la vicinanza di noi corridori, infatti il risultato finale era molto relativo perché lo scopo principale era solo far sentire il nostro affetto. Comunque sono arrivato XV con un bel distacco dai primi… d’altronde ho perso completamente la velocità e solo con gli allenamenti che sto facendo in questo giorni sto cercando di recuperarla. La gara è stata solo una bella scusa per poter visitare nuovamente l’Aquila e essere vicini a queste persone!
4- Che sensazioni hai provato correndo in un territorio devastato come quello Aquilano?
È stata un’esperienza veramente particolare non credevo di trovare un ambiente così. Credevo che il centro storico fosse almeno in parte ripopolato, invece è completamente deserto, è rimasto come quel 6 aprile, con la differenza che sono state tolte le macerie. Sembra di vivere in una città fantasma e la speranza è che si trovino i soldi per risistemare un centro come quello Aquilano che merita sicuramente moltissimo.
5- Neanche un mese fa abbiamo iniziato un corso di nuoto. Ma dove trovi il tempo per: lavorare, allenarti nella corsa e per la famiglia?
È quello che mi chiedo anche io(ride!), non ho molto tempo da dedicare a me stesso. Mi piacerebbe fare tante altre cose come per esempio sistemare delle cose a casa che ha bisogno di manutenzione vivendo in mezzo alla natura. Però purtroppo gli impegni sono tanti. Poi c’è da dire che nelle giornate in cui faccio nuoto cerco di allenarmi addirittura due volte nella corsa: mi alleno all’ora di pranzo, poi alle 19 facciamo 45 minuti di nuoto e poi tornato a casa e faccio una mezz’oretta sul tapis roulant questo per cercare di recuperare una forma ormai persa.
6- Il nuoto quindi ti sta facendo solo che bene?
A si si. Di questo ne sono estremamente convinto perché ho visto i risultati alle Eolie: stavo molto tempo in acqua perché amo fare lo snorkeling e poi nei giorni successivi invece di avere le gambe affaticate erano più sciolte. Non sono un amante dell’acqua però vedo dei grossi benefici soprattutto quando torno a casa e faccio allenamento sul tapis roulant, sto veramente bene. Speriamo che sia un aiuto per la corsa!
7- L’anno scorso hai partecipato alla “maratona di Roma” arrivando I degli italiani e XXV assoluto. Pensi che parteciperai anche quest’anno?
Si credo di si. Io non ho fatto la maratona di Roma per parecchi anni, poi l’anno scorso decisi di rifarla ed è stato veramente amore nel senso che è stata una bellissima maratona, forse la più bella d’Italia perché a differenza delle altre si corre tutta dentro la città di Roma. Poi correre a Roma è estremamente bello e l’arrivo al Colosseo è davvero l’apoteosi.
8- 100km in programma?
Ho programmato di non fare 100km perché vengo da un periodo non buono. Proprio questa settimana ho ricevuto l’invito da parte degli organizzatore della 100km degli Etruschi e per questo li ringrazio. Inizialmente avevo deciso di fare un allenamento lungo di 60km per fare la gara, ma poi a sole due settimane dalla gara ( che ci sarà il 7 novembre) ho deciso di desistere e continuare in questa fase di recupero per poi affrontare bene una 100km, che sarà sicuramente quella del Passatore del prossimo anno!
9- Che tipo di allenamenti stai facendo ora?
Come ho detto prima sto cercando di recuperare la quantità di km nell’arco della settimana. Non sto facendo allenamenti né in velocità, né troppo lunghi. La mia giornata tipo è di un’ora verso il pranzo e poi la sera sul tapis roulant; il lunedì e il giovedì, aggiungo anche i 45 minuti di nuoto!
10- Devi darci una bella notizia vero?
Diciamo che c’è una bella novità perché con Serena aspettiamo un bambino o una bambina perché ancora non sappiamo il sesso. Sperando che tutto vada per il verso giusto a fine aprile dovremmo avere un “marmocchietto/a” che poi ci accompagnerà per il resto dei nostri giorni. Spero che l’arrivo di questo bimbetto sia uno stimolo in più anche nella corsa!
lunedì 12 ottobre 2009
Lo scoprirò solo... nuotando!

giovedì 8 ottobre 2009
W la corsa!
Prima o poi doveva succedere. Dovevo prendere il coraggio a quattro mani, farmi spazio tra i mille impegni, dedicarmi cinque minuti di tempo e ricominciare a scrivere qualcosa sul mio blog. Più di tre mesi senza che “riservassi un po’ di me” ad una passione così bella, quella di raccontare me stesso e la mia vita attraverso la corsa. Finalmente questa sera ce l’ho fatta. Voglio essere sintetico e raccontare brevemente cosa è stato in questo lasso di tempo. Sicuramente tanto mare, quasi un mese, diviso tra una settimana ad Alghero a luglio, una settimana a Gallipoli a ferragosto, cinque giorni a Vieste ai primi di settembre e per concludere, qualche giorno dopo, il giro delle Isole Eolie a tappe. Nel mezzo poca corsa, molto poca. Così come non era mai successo. Il motivo è da ricondurre ad un fastidioso dolore al tendine d’Achille sx che mi ha bloccato più di una volta e che non mi ha dato la possibilità di fare i soliti allenamenti. Per finire, la scorsa settimana, dopo aver sistemato una cinquantina di quintali di legna da ardere nel prossimo inverno, probabilmente stando in un luogo molto ventilato mentre ero sudato, ho preso una “bella” influenza, che mi ha costretto al letto con febbre a 39,5°C e mi ha fatto saltare un’altra settimana di allenamenti. Finalmente oggi, imbottito di antibiotici e con ancora qualche postumo influenzale, ho ripreso a correre. Inutile raccontare le sensazioni, credo che fossi come un drogato in crisi di astinenza. Le gambe si sono stancate subito, ma che bello correre baciato dal sole caldo e sentire il sudore, non da febbre, su tutto il corpo. Ne avevo tremendamente bisogno. E’ proprio in queste occasioni, più che mai, che riesco ad apprezzare fino in fondo il benessere che mi dona questo splendido sport. Non solo mentre sto correndo, ma anche e soprattutto dopo. Quella piacevole sensazione di leggera stanchezza, così come un torpore che mi invade, mi coinvolge a pieno e mi rilassa. Affronto il resto della giornata, forse con meno energie, ma più rilassato e ciò mi consente di avere un rendimento migliore, soprattutto sul lavoro. La sera, poi, prendo sonno in un attimo e questo mi accompagna fino al mattino seguente senza fastidiosi risvegli notturni. Davvero, viva la corsa.
domenica 5 luglio 2009
Stanco, ma felice

venerdì 5 giugno 2009
Alcun senso senza di loro

martedì 2 giugno 2009
venerdì 29 maggio 2009
Solo la soddisfazione finale

martedì 26 maggio 2009
E' tornato!

A pochi giorni dal Passatore è tornato a farsi sentire con i suoi messaggi il mio primo ispiratore, l'amico Elia. Per chi non lo conoscesse e ne volesse sapere di più http://www.amolacorsa.it/Sms_Elia.htm
lunedì 25 maggio 2009
Almeno nel sogno...
lunedì 18 maggio 2009
Rientro ai box

sabato 9 maggio 2009
Dislivello 4500 metri

venerdì 8 maggio 2009
"Meglio poco, che niente"

martedì 5 maggio 2009
Un clima familiare

giovedì 23 aprile 2009
Confronto
L’immagine sottostante riporta un confronto fra le tre maratone da me disputate, Roma, Russi e Torino. I chilometri sono stati misurati con il mio Garmin Forerunner 405 e quindi non sono coincidenti con quelli posti lungo la strada. Per curiosità alla mezza maratona a Roma sono passato in 1h13’05”, a Russi in 1h12’40” e a Torino in 1h13’35”. Inoltre a Roma ho corso in gruppo fino al 30°esimo chilometro, a Russi in solitudine dall’inizio alla fine e a Torino ho corso da solo dal 25°esimo fino al 35°esimo chilometro. Il tempo a Roma è stato bello, ma c’era vento un po’ freddo, a Russi faceva caldo e tirava vento, soprattutto dal 10° km in poi, a Torino piovigginava e in alcuni punti c’era vento freddo fastidioso. Infine vorrei far notare come secondo il Garmin a Roma il percorso sarebbe stato di 42,821 km, a Russi 42,362 km e a Torino 42,407 km. Un’unica cosa ha accumunato tutte e tre le maratone, la grande fatica durante la gara e la soddisfazione dopo.

martedì 21 aprile 2009
Una bella doccia calda

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