“Buongiorno a tutti. Mi chiamo Gonzalo e sono di Siviglia, una bella città nel cuore dell’Andalusia. Sono psicologo e maratoneta, e come Marco, amo la corsa”. Questo è l’inizio della mia storia, del mio racconto personale. Ho deciso di cominciare con il mio nome, la mia città e le mie passioni. Così mi vedo, e così mi faccio vedere dagli altri. Tutti usiamo storie per parlare di noi e del nostro mondo. Desideri, sogni, la vita quotidiana, le paure, ...tutti abbiamo almeno una storia da personificare.
In questi anni della mia vita, usando come mezzo il rapporto umano che si sviluppa nell’ambito della corsa, ho osservato una cosa molto bella. I maratoneti e le maratonete raccontano più storie su se stessi rispetto ad altre persone.
Sono storie dove i personaggi principali sono simili tra di loro, dove i concetti di sofferenza, volontà, sacrificio o dolore indossano i vestiti insieme alla gioia, l’illusione, l’amicizia e, tutti insieme, compongono un puzzle di emozioni, momenti vissuti ed esperienze. Sono storie che raccontiamo a noi e agli altri. Si assomigliano, ma sempre hanno qualcosa di diverso, una qualità che fa diventare quel racconto unico.
Siamo scrittori delle nostre vite, poeti dei nostri vissuti guardati attraverso la corsa. Penso che questa sia una delle cose più belle ed importanti del nostro sport: ci permette di avvicinarci al racconto ideale di noi stessi, alla felicità per quello che siamo e per le cose che facciamo, e sopratutto, ci protegge dal fallimento. Noi siamo specialisti in creare storie positive, storie di nuove opportunità, racconti dove noi possiamo alzarci di nuovo e, almeno, provare il racconto di una storia differente.
Per me la corsa è anche questo, amici ed amiche. E questo pensiero mi permette di essere più libero e godere ogni momento della mia vita, mi dà la forza per fare il passo successivo che mi serve per trovare un nuovo senso alla storia della mia vita.
Un abbraccio grande a tutti e tutte!!
1 commento:
Caro Gonzalo,
rimango sbalordito dalla semplicità e dalla grandezza delle tue parole. Hai messo a fuoco un aspetto tanto comune quanto sottovalutato da parte di chi corre. E' spettacolare. Se tutti i maratoneti e le maratonete prendessero coscenza di quello che hai raccontato sarebbe bellissimo. Servirebbe a fare stare tutti meglio e a fare sentire ognuno di noi un previlegiato. Così come è servito e servirà a me in questo periodo un pò difficile.
Un carissimo saluto
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